venerdì 30 maggio 2014

Il piroscafo


"Il primo bilancio della Compagnia generale dei piroscafi riuniti si annunciava ottimo, i nuovi trasporti a vapore realizzavano grossi guadagni, grazie alla perfetta istallazione e alla grande velocità" (p. 163)

Il piroscafo fu inventato nell'Ottocento e consisteva in un normale battello mosso però dal famoso apparato motore inventato da James Watt (da qui i termini "nave a vapore" o "vaporetto").
Il primo piroscafo venne realizzato negli Stati Uniti da Robert Fulton nel 1807, ma venne distrutto da alcuni barcaioli che temevano di perdere il lavoro (evento molto simile alle rivolte luddiste in Inghilterra).
Veniva inizialmente utilizzato nella navigazione in acqua interne per la difficoltà e i pericoli di portare grandi quantitativi di carbone a bordo di imbarcazioni medie.
Proprio per questo alcune compagnie (come quella in cui collabora Saccard) presero possesso di punti costieri che utilizzarono come scali per il carbone, rendendo quindi possibili i viaggi transoceanici.
I primi piroscafi avevano scafi in legno che non assorbivano le vibrazioni della macchina, quindi vennero ideati scafi in ferro che, insieme alla diffusione degli scali per i rifornimenti, permisero a questi nuovi mezzi di diffondersi rapidamente nella prima metà dell'Ottocento.
Dopo l'apertura del Canale di Suez (1869) i mari erano solcati da più navi a vapore che da velieri (unico mezzo di trasporto per lunghe distanze fino a qualche decennio prima).

Garibaldi e i Mille viaggiarono su un piroscafo nel viaggio che da Quarto (GE) li porterà a Marsala (TP) nel 1860.


Locomotiva a vapore

"[...] simile a una locomotiva, inzeppata di carbone, lanciata a folle velocità su rotaie diaboliche, finché, dopo un ultimo cozzo, sarebbe scoppiata e saltata in aria." (pp. 158-159)

Le prime locomotive a vapore compaiono in Inghilterra, patria della rivoluzione industriale nell'Ottocento.
Fu inizialmente ideata per permettere il trasporto di carrelli e attrezzature all'interno delle miniere, che precedentemente venivano trainati da un cavallo.


Il principio su cui si basava era la combustione di carbone all'interno di una caldaia apposita.
Il vapore prodotto veniva poi sfruttato per l'azionamento di una coppia di cilindri motori collegati alla (unica) ruota motrice.
In seguito vennero utilizzate per il trasporto dei passeggeri sulle prime strade ferrate d'Europa, ingrandendo il diametro  delle ruote per ridurre il numero di giri e aumentare la velocità del mezzo.


venerdì 23 maggio 2014

La carrozza Victoria

"Dopo aver guardato piovere per un quarto d'ora, divenne impaziente, e fece segno a una carrozza vuota che passava. Era una victoria, e per quanto cercasse di proteggersi le gambe con la copertura in cuoio, arrivò a rue La Rochefocauld bagnato fradicio, e con una buona mezz'ora di anticipo." (p. 85)

Nata in Inghilterra in onore della regina Vittoria , questo tipo di carrozza si diffuse in tutta Europa.
Le sue caratteristiche linee ondulate e l'assenza di portiere la rendevano un mezzo di trasporto tipicamente estivo, ma grazie all'applicazione della tettoia in cuoio essa era adatta anche ai periodi più freddi.
Fu uno degli ultimi veicoli a trazione animale, poteva infatti essere attaccata a uno o a due cavalli.



La produzione di seta a Parigi

"[...] rassegnato a passare in quell'ufficio un anno o due per far piacere al padre, il fabbricante di seta di rue des Jeûneurs." (p.71)

Tra la metà e la fine dell'Ottocento la rivoluzione nel settore dei tessuti era praticamente conclusa.
In Inghilterra il telaio meccanico di Cartwright era già in uso dai primi anni dell'Ottocento, ma da allora si erano subito accese vive proteste da parte dei tessitori a mano inglesi.
Il telaio meccanico e, in generale, le macchine a vapore arriveranno in Francia dopo la definitiva caduta di Napoleone che aveva precedentemente avuto scontri con l'Inghilterra (celebre lo scontro con la flotta dell'ammiraglio Nelson).
Dopo il 1821 (Morte di Napoleone a Sant'Elena) la rivoluzione tessile investirà pienamente la Francia.
Tra i vari tessuti, la seta in particolare era ed è uno dei più pregiati. Infatti il filato del baco da seta contiene una sostanza che ne impedisce l'attacco da parte di insetti o termiti, favorendone la durata nel tempo. 
Proprio per questa sua capacità nell'Ottocento la seta era vista come un bene di lusso al punto da essere addirittura quotata in Borsa.
Non sorprende dunque il fatto che il fabbricante di cui parla Zola sia una persona abbastanza facoltosa.


Telaio meccanico di Cartwright

venerdì 16 maggio 2014

La ferrovia in Asia Minore


"[...]<<il vero colpo di genio è qui, tutto un sistema di ferrovie che attraverserebbero l'Asia minore da un capo all'altro [...] non c'è neppure una strada carrozzabile [...] immaginate quale rivoluzione si produrrebbe, se le strade ferrate arrivassero fino ai confini del deserto!>>. [...] sarebbe stato prudente limitarsi a iniziare soltanto il ramo principale, la linea da Bursa a Beirut, attraverso Ankara e Aleppo. Più tardi si penserebbe alla diramazione da Smirne ad Ankara, e a quella da Trebisonda ad Ankara, attraverso Erzerum e Sivas." (pp. 57-58)

L'ingegnere George Hamelin sta pensando a vari modi per investire su un territorio poco sfruttato qual'era quello dell'Asia Minore. 
In quegli anni infatti il territorio che oggi si estende tra Turchia, Siria e Libano era tecnologicamente molto arretrato.
Saccard si fa quindi entusiasmare dall'idea delle ferrovie e dai possibili guadagni che essa frutterebbe.









Il percorso ferroviario teorizzato da George Hamelin. Le regioni interne dell'Asia Minore erano all'epoca enormi spazi disabitati.


Siamo in un periodo in cui le strade ferrate in Europa sono in costante sviluppo.
La prima linea ferroviaria era stata inaugurata nel 1825 in Inghilterra, la Francia ne completerà una nel 1832 (Saint Etienne - Lione), l'Italia dovette aspettare il 1839 con la Napoli - Portici.
Le ferrovie venivano viste come un nuovo metodo per estendere i confini e collegare mondi tra loro lontani e con la complicità della rivoluzione industriale le reti ferroviarie si diffusero a macchia d'olio in Europa come in America nel giro di pochi decenni.

venerdì 9 maggio 2014

Il Politecnico di Parigi, l' "École polytechnique"

"[...] dato che il fratello entrava al Politecnico, la sorella lo seguì a Parigi." (p.54)

Fu fondata nel 1794 ed è una delle più celebri scuole militari e università d'ingegneria francesi. 
Non fu costruita a Parigi ma nella poco distante Palaiseau perché i regnanti temevano che le frequenti manifestazioni studentesche avrebbero potuto minare pesantemente le loro azioni se si fossero svolte in pieno centro e in mezzo alle folle. Tuttavia dal 1805 una sede del Politecnico sorge nel quartiere parigino di Sainte-Geneviève, sulla riva sinistra della Senna.


"[...] il fratello partiva per l'Egitto con la Commissione incaricata dei primi studi sul canale di Suez. [...] Restarono in Egitto fino al 1859, e assistettero ai primi colpi di vanga sulla spiaggia di Porto Said: una modesta squadra di appena centocinquanta sterratori, perduti in mezzo alle sabbie, sotto il comando di un pugno di ingegneri." (p. 54)

Inizio lavori per il canale di Suez (1859).


Il parafulmine

"<<Guarda! Vedete la Borsa! Com'è strana, da qui!>> [...] Le punte dei parafulmini si ergevano come lance gigantesche che minacciassero il cielo.>> (p.44)



Il parafulmine venne inventato nella metà del Settecento da Benjamin Franklin, fisico americano.
In seguito ai primi studi sull'elettricità si scoprì che il fulmine non era altro che una potente scarica elettrica e che, quando colpisce un oggetto, lo attraversa solo per una parte.
Per attirare i fulmini in un punto preciso, Franklin ricorse alla proprietà delle punte metalliche, specialmente quelle fatte di metalli nobili (oro) a causa della loro elevata conducibilità elettrica, di attirare le cariche elettriche.
Queste punte vengono poste su lunghe aste di metallo poste sui punti più alti degli edifici; vengono quindi collegate a terra per mezzo di cavi di rame che creano un percorso obbligato per le cariche che si scaricano direttamente al suolo senza disperdersi nell'edificio.
Il primo parafulmine venne applicato con successo proprio a Parigi, il 10 maggio del 1752. 

Un fulmine colpisce il parafulmine posto sulla cima della Torre Eiffel (3 Giugno 1902).



Il telegrafo


"[...] il gruppo dei banchieri [...] sembrava più calmo, continuamente attraversato dalla fila di persone che andavano al telegrafo." (p.37)


I primi telegrafi (detti telegrafi Chappe) appaiono proprio in Francia alla fine del Settecento. Essi erano telegrafi ottici che consistevano in una torre dotata di un braccio rotante a cui si facevano assumere configurazioni standard di lettere.





                                                                                                                  Illustrazione di telegrafo Chappe.

                                                                                                                                                             

                                   
I telegrafi elettrici nascono nella prima metà dell' Ottocento. Erano formati da un manipolatore che, se premuto, chiudeva un circuito elettrico, registrando un'impulso di varia durata. Gli impulsi venivano  contemporaneamente inviati tramite fili di rame o ferro ad una struttura di ricezione dove venivano decodificati.

E' il periodo in cui il telegrafo è il mezzo più efficace per le comunicazioni a lunga distanza.
Si parla però ancora di un mezzo che ha bisogno di lunghi fili per trasmettere gli impulsi elettromagnetici codificati dal codice Morse.
I primi esperimenti di telegrafia senza fili verranno eseguiti nell'ultimo decennio dell'Ottocento da  Nikola Tesla e Guglielmo Marconi.

Gli uffici telegrafici intermedi (Relè) inviavano i messaggi verso la destinazione. Il lavoro veniva svolto a mano: i messaggi ricevuti erano letti e consegnati all'impiegato che li ritrasmetteva sul tratto successivo.
Questo perché la corrente era di tipo continuo, quindi non permetteva di coprire lunghe distanze, e perché essa era fornita da batterie non esistendo altro metodo si produzione della corrente elettrica


Rete telegrafica che collegava Parigi alle più importanti città della Francia e degli stati circostanti.


Molti giornali francesi utilizzavano il telegrafo per la trasmissione di notizie economiche e di Borsa.
I telegrafi erano presenti nelle sedi della Borsa di Parigi e di altri grandi mercati finanziari dell'epoca (Amsterdam, Londra, Cadice).